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Storie di Viaggio: La mia prima notte in Islanda Ep.1

Ben trovato, ne approfitto di questo nuovo post per dare una rinfrescata/re-inaugurare questa categoria del blog: Storie di Viaggio.

All’interno di questa categoria cercherò di raccontare alcune delle storie, presenti, passate e future che hanno segnato i miei viaggi in giro per il mondo e che mi hanno segnato personalmente. Nella speranza di trasmettere un messaggio o più semplicemente di intrattenerti per qualche minuto.

Inizio con un il raccontare la mia prima notte del progetto #NordicSummer, la mia prima notte in Islanda.

La prima notte sull’Isola del Ghiaccio e del Fuoco ?

Location:
Fagradalsfjall? Islanda ??

Data: Notte tra il 12/08/2021 ed il 13/08/2021

Arrivo alle 20:30 all’aeroporto di Keflavik, tempo di fare un veloce check in in ostello, prendere qualcosa da mangiare prima che chiuda tutto (perché chiudere TUTTE le cucine di Reykyavik alle 22? Maledetti.) e mi chiama Alessandro. Fino a 3 mesi fa non sapevo neanche chi fosse Alessandro, ma un pomeriggio primaverile mentre cercavo un nuovo coinquilino con cui condividere un appartamento a Fuerteventura mi è stato detto “c’è un altro coordinatore (di WeRoad n.d.r.) che cerca casa” la mia risposta fu “ah fantastico, abbiamo un nuovo coinquilino!”. Uno sconosciuto, ma solo il fatto di appartenere alla stessa community lo ha reso in una manciata di secondi un amico con cui condividere una casa e delle nuove avventure. Da lì, dopo una settimana a Fuerte ci si rivede una notte in Islanda. Pronti, via si va a scalare un Vulcano di notte per “provare a vedere l’eruzione in notturna”.

Ore 00:30

E’ passata la mezzanotte da una mezz’ora abbondante e dopo un oretta di cammino nel buio più totale si arriva in cima al Fagradalsfjall (un vulcano che ha ricominciato ad eruttare dopo 800 anni di inattività, si 800!) e…niente! Il vulcano sta beatamente dormendo e non ne vuole sapere di svegliarsi. Con un po’ di rammarico e tristi dell’inutile sforzo, rientriamo verso l’aeroporto per lasciare dei ragazzi che sarebbero dovuti partire l’indomani presto. Nella strada per l’aeroporto, mentre io dormivo beato sul sedile posteriore, un ragazzo inizia ad urlare AURORA AURORA e in un nano secondo la macchina si congela in mezzo alla strada, ci precipitiamo tutti verso i finestrini ed eccola: la mia prima Aurora Boreale. Una piccola chiazzetta verde nel cielo nero. Dai, tutto sommato un buon contentino per questa serata sfortunata. Ore 3:00. Arrivati in aeroporto e lasciati i viaggiatori, qualcuno non ci stava a tornare a casa e quindi “Controllo la webcam del Vulcano, non si sa mai”. E BOOM! Arriva la notizia: “Ragazzi il vulcano a ricominciato ad eruttare!”. Cosa facciamo? Ha senso risalire?
Ma si! Vuoi mettere un’esperienza epica con qualche ora di sonno perso? Ed allora via, si guida in fretta e furia verso il vulcano.
Ore 3:35

Una volta al parcheggio, sulle ali dell’entusiamo penso che neanche il buon Jacobs sarebbe riuscito a tenere il nostro passo sul sentiero verso il cratere. Ad un tratto, aggirata la collina che copriva il cratere, un intenso bagliore arancione illumina tutta la zona circostante. Man mano che ci si avvicinava al cratere (sempre nei limiti del buon senso, mi raccomando!) il bagliore era sempre più forte.

Ore 4:15

Ad un certo punto, abbasso lo sguardo per circa 10 minuti per armeggiare nello zaino e provare a cambiare obiettivo al buio e quando faccio per rialzarlo inizio a vedere un altro bagliore arancione dietro il vulcano, stava iniziando a sorgere il sole. Il risultato? Lo spettacolo che vedi in questa foto!

Ore 4:25

Fagradalsfjal Volcano, Iceland
Fagradalsfjal Volcano, Iceland

7:15

Entriamo in una Reykjavik totalmente deserta ed ancora assonnata. Sono in cora in dormiveglia sul sedile posteriore della macchina, rispondo ad una domanda ogni 3-4, ma adesso il mood è totalmente diverso da prima. Adesso siamo tutti esausti, ma con l’entusiasmo alle stelle. Alessandro mi riporta al mio ostello, devo sbrigarmi tocca praparmi. Mi aspetta un roadtrip di 10 giorni tutto intorno a questa meravigliosa isola chiamata Islanda. Che mi ha appena accolto in un modo spettacolare. Ma non solo, ho appena “sprecato” le mia ultima notte in un letto comodo. Le prossime 9 notti le trascorrerò tutte in tenda. Ma che spreco e che prima notte!

 

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